MFW : i best look dalle passerelle di Milano

Giorni di fuoco per la fashion week di Milano che con le sue 56 sfilate ha presentato in passerella una donna forte ed amante della moda sartoriale. In passerella sfilano poche stampe, un gran numero di marroni e beige e poi tantissimi sprazzi di colori neon fra il rosso ed il ciliegia, il lime ed il lilla.  Cosa rimarrà della fashion week 2020? Sicuramente l’allarme per il coronavirus che ha portato maison come Armani e Laura Biagiotti a sfilare a porte chiuse, l’assenza dei buyer cinesi ed un clima incandescente ma anche tanta bella moda con alcune punte di diamante. Ecco alcune pillole di quel che proprio va visto di questa fashion week!

#1

IL GUARDAROBA DI LUI

Mai come in questa fashion week hanno sfilato tantissimi completi pantalone: da quelli più classici e dal taglio elegantissimo come quelli presentati da Giorgio Armani, Versace ed Etro a quelli più da giorno presentati nelle collezioni di DROMe, Emilio Pucci e Boss. Un insieme di tagli e modelli larghi ed accattivanti, femminili e d’impatto. Per il giorno si punterà sul colore con i fucsia, i lilla ed i marroni mentre per la sera il nero vince sempre: parola di Armani!

#2

PAZZI PER LA MAGLIA

Grande protagonista per la fashion week di Milano è senza dubbio la maglieria: uno dei fiori all’occhiello del nostro paese che fa il suo ritorno in gran spolvero su tantissime passerelle. Non più solo Missoni dunque, che della maglieria e del tessuto in maglia ha fatto la sua bandiera ma anche Dolce&Gabbana che dedica tutta la sfilata al prestigio italiano nella camiceria e nella maglieria,  Marco De Vincenzo che presenta una maglieria giovane con tantissime applicazioni a motivo floreale e ancora Luisa Spagnoli con i suoi maxi dress in maglia spessa e Bottega Veneta che gioca con i tessuti e con le frange. Insomma per il prossimo inverno tantissimi capi pesanti, capaci di scaldare ma anche di stupire.

#3

LINEE PULITE

Fiore all’occhiello della fashion week milanese rimane quel minimalismo nelle forme che spesso ci è stato invidiato; capace di parlare un linguaggio elegante e primitivo. Un minimalismo che si riflette in tantissime passerelle che sviscerano questa propensione in forme differenti. Ecco allora i dress in pelle di Donatella Versace, le linee severe di Boss, il taglio sartoriale di Salvatore Ferragamo e la classicità senza tempo di Jil Sander.

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