Parigi Fashion week: le ultime passerelle della stagione

Sono giorni di gran confusione, di grande ansia e difficili da raccontare. Proprio per questo anche la moda, quel fenomeno leggero che ci coinvolge tutti ha in questo momento un gran ruolo: quello di rapirci e rallegrarci anche solo per la durata di un defilé.  Nel frattempo una cosa è certa, nessuna modifica al programma della fashion week parigina è stata apportata. L’allerta Coronavirus non ha dunque sostanzialmente inciso sul calendario e le grandi Maison come Christian Dior, Saint Laurent, Hermès, Chloé e Stella McCartney hanno mostrato come sempre il loro lustro.

Cosa rimane di questa Parigi fashion week? Sicuramente Stella McCartney che anche in questa occasione stupisce tutti mandando modelle con costumi di animali per sottolineare l’importanza di non usare pellicce. E poi Nina Ricci con i suoi nuovi designer Rushemy Botter and Lisi Herrebrugh e la loro ormai “consueta firma”: i bucket hat. E ancora Giambattista Valli con il suo romanticismo contemporaneo fatto di tulle e pastelli e Rochas che ha visto il saluto di Alessandro Dell’Acqua  che dopo sei anni ha deciso di dedicarsi esclusivamente al suo progetto N°21. A mancare anche Courrèges che ha presentato già a gennaio la sua collezione su appuntamento per salutare la collezione finale della sua designer Yolanda Zobel. Tutti  invece in attesa della sfilata di Chanel con la nuova guida di Virginie Viard che tutti si aspettano strizzerà l’occhio all’eredità lasciata da Karl Lagerfield ma con un tocco inaspettato.

Uno dei momenti più forti di questa fashion week è senza dubbio il Sunday Service di Kanye West, evento per presentare la stagione 8 di Yeezy e per mettere in pista quella performance spirituale che aveva conquistato al Coachella Festival quasi un anno fa. Al Theatre des Bouffes du Nord una piccola congregazione di addetti ai lavori si è riunita per ascoltare un coro gospel, indossando abiti dal colore della terra. Un modo per stare insieme fra marketing e preghiera. L’evento organizzato, sembra, in 24 ore ha portato un po’ di euforia per una domenica piovosa ed una settimana della moda un po’ sotto tono viste le numerose assenze di buyer e addetti ai lavori internazionali.

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