Green Carpet: la moda sostenibile che fa innamorare

La Settimana della Moda Milanese si è chiusa con uno degli eventi più cool di questo mese dedicato al fashion. Tantissimi imprenditori, politici, influencer e star di ogni campo si sono radunati per celebrare la moda sostenibile durante i Green Carpet Fashion Awards. Fra le protagoniste della serata Livia Firth, fondatrice di Eco Age, che da anni si è concentrata sulla consulenza e la comunicazione dello sviluppo sostenibile. 

Sempre più attenta alla sostenibilità ed al consumo green la Camera della Moda ha affidato la direzione artistica della serata eco-friendly ad Hamish Bowles che ha spiazzato tutti con evento in grande stile: 1700 mq di green carpet nella centralissima e storica Piazza della Scala di Milano (chiusa per l’occasione già dal pomeriggio). Foglie e fiori compaiono così sui palazzi, un lievissimo cinguettare d’uccellini a sostituire il traffico consueto, un arazzo di 70 metri a rivestire le colonne della Scala realizzato con oltre 300kg di plastica riciclata ottenuta dalle bottiglie di uso comune e la magia è creata: il green carpet più grande al mondo è pronto per l’attesissima consegna dei premi.

Una moda bella, che sfugge dalla classica visione patinata offrendosi come punto nodale del cambiamento a favore dell’ambiente in una cerimonia che premia i pionieri dell’eco-sostenibilità nel mondo della moda. Tantissime le star come Julianne Moore, Cate Blanchett, Sara Sampaio, Cindy Crawford, Amber Valletta e Alessandra Ambrosio che si sono avvicendate sul green carpet. Il premio più atteso della serata e accolto con una certa emozione dalla sala è stato senza dubbio Franca Sozzani GCC Best Emerging Designer, dedicato alla memoria dello scomparso direttore di Vogue Italia, che in tanti anni alla guida del suo giornale ha promosso con fermezza la sostenibilità nel mondo del fashion.

Un evento solo non basta, lo sappiamo tutti, ma i Green Carpet Fashion Awards rappresentano la possibilità concreta di iniziare seriamente a guardare con un occhio attento all’ambiente e a stili di vita capaci di rispettare il mondo che ci circonda e chi ci abita. Abituarsi ad un consumo intelligente come quello della condivisione promossa dalla sharing economy, di cui il noleggio abiti  fa parte, significa fare un passo in avanti e creare una società dove il possesso conta molto meno dell’esperienza, dove il circostante è capace di condizionare in positivo le azioni del singolo e dove ognuno di noi con coscienza può riuscire a far uscire il buono, ad essere la migliore versione di se’ (senza rinunciare all’aspetto glamour, of course!).

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