Nina Ricci

Nina Ricci: la “signora italiana” che riuscì ad impensierire Mademoiselle Chanel!

Nina Ricci è il nome del brand creato da Maria Adelaide Nielli e da suo figlio Robert nel 1932.La sua fondatrice, Maria Adelaide, nacque a Torino nel 1883 da una famiglia molto modesta che ebbe necessità di trasferirsi dal capoluogo piemontese a Montecarlo in cerca di fortuna quando la stilista era molto piccola. Il padre di Maria, un eccellente calzolaio, morì quando lei aveva solo 12 anni.

 

 

 

Maria Adelaide Nielli, designer di Nina Ricci, in una foto del 1942.

 

Un lutto importante cui succedette un nuovo stravolgimento: un nuovo trasloco per Maria, sua madre ed i suoi 4 fratelli verso Parigi in cerca di un futuro migliore. Quando Maria Adelaide, da tutti chiamata “Nina”, compì 14 anni lasciò la scuola per iniziare a lavorare come sarta. All’età di 20 anni Nina conobbe Luigi Ricci, figlio di un gioielliere italiano. Fra i due nacque subito una passione molto forte che li portò a sposarsi in breve tempo anche senza l’approvazione della famiglia di lui. Luigi, molto malato, morì giovanissimo lasciando Nina vedova all’età di 26 anni con l’unico figlio avuto dalla coppia: Robert.

 

 

Nel 1932 quando Robert si fu sposato propose alla madre di metter su “Nina Ricci” una etichetta raffinata che riuscisse a soddisfare i gusti sempre più esigenti delle parigine. Fin dal primo momento la grazia e l’eleganza mostrate da Nina Ricci conquistarono il grande pubblico. La classe innata della designer di origini italiane la portò ad affermarsi in breve tempo nel panorama francese come una delle stiliste di punta non senza contrasti con alcune delle personalità più in vista del tempo.

 

 

Nina Ricci è ancora utilizzatissima sui red carpet. In questo scatto Ariadne Artiles in abito Nina Ricci (aw 2014) agli Elle Style Awards.

 

 

Nina ebbe sempre una rivalità speciale con Coco Chanel, le differenze personali e nella politica commerciale le fecero divenire antagoniste, tanto che Coco Chanel si riferiva a Nina Ricci con disprezzo chiamandola: “la signora italiana” o la “signora dell’angolo” poiché entrambe occupavano con le loro Maison la stessa strada principale di Parigi.

 

 

Il piccolo negozio all’angolo da cui partì Nina Ricci e grazie al quale ebbe il soprannome da Coco Chanel di “Signora dell’angolo” si è oggi trasformato in un enorme store a 4 piani.

 

Apprezzata per il suo stile classico e femminile lo stile di Nina Ricci si contrappose con quello di Mademoiselle Chanel molto più all’avanguardia. Pieni di incanto, romanticismo e magia i modelli erano lavorati direttamente sui manichini quasi sempre senza schizzi per garantire una forma perfetta.

 

 

Modello Nina Ricci del 1936.

 

 

Il figlio Robert che in un primo momento si occupava solo della parte finanziaria nel 1945 ebbe una intuizione. Alla fine della guerra, infatti gli stilisti erano ricercati per ristabilire la connessione fra le donne e la moda e contribuire così alla restaurazione post bellica.  Fu Proprio Robert Ricci a proporre a Lucien Lelon, presidente dalla Camera francese, una mostra di 150 manichini di 40 maison parigine da esporre al Louvre. L’esibizione riscosse un consenso così vasto che fu mandata in tour in Europa e negli Stati Uniti.

Robert e Nina Ricci: Il teatro della moda. Foto del 1945.

 

 

Proprio grazie a questo successo personale Robert iniziò a farsi strada man mano nell’etichetta Nina Ricci creando la sua prima fragranza “Coer Joie” e nel 1948 “L’Air du Temps” che diventerà la fragranza di punta della Maison, considerato ancora oggi uno dei cinque migliori al mondo. Un successo curioso se si pensa che sua madre Nina, non aveva mai usato profumi.

 

 

Profumo nato nel 1948 da Robert Ricci. L’Air du Temps è considerata una delle 5 fragranze migliori al mondo.

 

 

Gli abiti pieni volant, i colori accesi erano per la stilista “Più che una moda . Si tratta di un atteggiamento di vita , di godere e di essere felice. Questo si traduce nei tagli perfetti, nella cura del dettaglio e principalmente nella perfetta selezione dei materiali”. Nei primi anni cinquanta Nina Ricci era prossima ai 70 anni e lentamente cessò il suo ruolo principale di designer all’interno della casa da lei fondata.

 

 

Un modello Nina Ricci del 1953.

 

 

Fu suo figlio Robert a scegliere il successore e nel 1954 proclamò il designer belga Jules-Francois Crahay capo della maison. Crahay vi rimase per nove anni, fino al 1963 per poi passare a Lanvin. Subito dopo fu rimpiazzato da Gerard Pipart. Pipart portò avanti il nome Ricci con bellissimi ed eleganti vestiti eppure alla morte di Maria Ricci, Crahay fu richiamato e messo a capo della Maison. Robert invece continuò a creare le fragranze per il suo brand e ad occuparsi della contabilità fino alla sua morte nel 1988. Morto senza eredi, la casa di moda fu acquistata dalla famiglia di Massimo Guissain. Nel maggio 2002 lo stilista americano James Aguiar prese il comando della Maison per due stagioni lasciando poi il posto allo stilista emergente Olivier Theryskens, ex dipendete di Rochas. Dal 2010 nelle mani di Peter Copping e da ottobre 2014 sotto la guida di Guillaume Henry , Nina Ricci continua ad essere simbolo di eleganza nel mondo, indossata da tantissime star e simbolo di quella “signora italiana” dal gusto raffinato e dal carattere forte che era riuscita ad impensierire anche Mademoiselle Chanel.

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