Normcore

Cosa è il “normcore”, il vestire “senza sforzo”? Semplicemente un trend che ci riporta alla fine degli anni ’90 che non è abbastanza lontano per essere “vintage” o una tendenza che abbiamo creato per sentirci unici, un po’ speciali e un po’ modaioli rimanendo normali?

 

È già da un po’ di tempo che si sente parlare della moda “Normcore” come nuovo fenomeno di street style. Una moda, una tendenza partita da uno sparuto numero di ragazzi NewYorkesi e diventata un fenomeno globale tanto da meritarsi un posto nel dizionario urbano. Non si tratta d’altro che la tendenza ad essere normali, a vestirsi normali. Non è questa la sede per chiedersi cosa sia “normale” ma vista la tendenza è legittimo domandarsi se oggi basta davvero vestirsi normali per essere alla moda!

 

La rivista GQ ha cercato di rispondere a questo quesito con una guida alla moda normcore sottolineando che l’unico modo perché il normcore funzioni è che tu sia stato una persona alla moda già prima di adottare questo stile; in caso differente sei davvero solo una persona normale.

 

 

Reese Witherspoon, paladina del normcore mentre fa la spesa ed ai Golden Globe.

 

 

Più passa il tempo e più si sta iniziando a vedere il “normcore” come un fenomeno molto meno “normale” di quel che si pensi. Cercare di vestirsi come se non importasse cosa indossi, affannandosi a seguire una moda, è in qualche modo più difficile che vestirsi con abiti firmati delle ultime collezioni.  Fu Fiona Duncan del New York Magazine a scrivere per prima del “normcore” raccontando di un fiume di persone di cui non si riuscivano a distinguere le età.  Jeans slavati, scarpe da ginnastica, felpe in pile erano ovunque appiattendo di fatto la normale varietà quotidiana. Tutti con forme e colori diversi ma tutti infondo abbastanza simili.

 

 

keira knightley in giro per la città ed ai Golden Globe.

 

 

Ma normcore in realtà cosa significa? Dovrebbe essere la fusione fra normal ed hardcore ossia normale ed irriducibile. La normalità contrapposta al dover essere alternativi o meglio essere normali per essere alternativi. Vestiti come dei personaggi  “The big bang theory” il normcore elogia la normalità ma si può davvero parlare di moda? O è solo un modo per definire dei capi che mettevamo anche prima, ai tempi di “Friends”, e che continueremo a mettere sempre ma sicuramente non in tutte le occasioni?

 

 

Sienna Miller in aeroporto e ai Golden Globe.

 

La  parola “normcore” non appartiene al mondo della moda ma è stata presa in prestito dal mondo finanziario. I primi ad usarla erano stati dei ragazzi di una società newyorkese specializzata in consulenza di mercato: la K-Hole. Nel documento stilato dalla società si usava la parola “normcore” per  descrivere  un trend che probabilmente avrebbe avuto effetto sul mercato.

 

Per la società il “normcore” identificava un fenomeno sociologico contemporaneo e descriveva lo spaesamento dell’uomo moderno nel trovarsi a nascere in un contesto dove la comunità ha perso valore . Oggi si nasce come individui e per tutta la vita si cerca una comunità cui appartenere mentre in passato le persone erano parte di una comunità e nella loro vita cercavano di imporsi come individui.

 

 

 

Kate Hudson all’uscita della sua abitazione e ai Golden Globe.

 

Il “normcore” sarebbe quindi la necessità di non imporsi più. Di trovare un campo comune tramite il quale formare una comunità. Un esperimento sociologico che ha portato molto lontano dalla sua definizione creando  quello che gli stessi fondatori di “k.hole” hanno definito una giustificazione per l’“Acting basic” ossia per “fare il minimo sforzo”.

 

Se lo si vede sotto quest’ottica allora suona un po’ forzato definire il “normcore” come un “Vestire senza pretese per trovare una libertà individuale”. E soprattutto se per uscire fuori dal trend si finisce con il seguire una tendenza allora la parola non ha più senso perché “normcore” non è più libertàdi esprimersi  ma comunque esprimersi seguendo una moda.

 

Rihanna durante una passeggiata e alla cena di beneficenza dell’AmfAR.

 

 

L’anonimato in una moda unisex fatta di jeans a vita alta e magliette slavate per essere “new normal” è anche un fenomeno che colpisce star come  Cara DelevingneBheati PreslooKeira KnightleyKristen Stewart e Rihanna che, lontane dai riflettori, preferiscono un look anonimo piuttosto che un outfit ricercato. Ma è davvero così? O forse semplicemente stiamo cercando un modo per avvicinarci alle star nella loro vita fuori dai riflettori? Probabilmente stiamo rincorrendo un trend che ci tira indietro alla fine degli anni ’90. Uno stile che ormai è entrato nel nostro modo di vestirci “senza sforzo” che  non è abbastanza lontano per essere “vintage”.

 

 E se più che una moda le star si fossero solo messe comode per un attimo per prendere un aereo o per andare a fare la spesa come hanno sempre fatto?  Forse semplicemente siamo noi a cercare delle somiglianze, a voler creare un trend ”normale” solo perché non riusciamo più a trovare un modo per sentirci unici nel quotidiano e abbiamo bisogno “sociologicamente” del normcore per sentirci un po’ speciali e un po’ modaioli senza sforzo.

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