Pecuniami: la tua “amica che lavora in banca” su Instagram

Ami F, conosciuta come Pecuniami, lavora in banca ed è anche divulgatrice di educazione finanziaria sui social. Come si definisce lei stessa è la tua “amica che lavora in banca” che risponde alle tue curiosità. L’abbiamo intervistata per la nostra rubrica Women’s Conversations.

Parlaci un po’ di te.

Mi chiamo Ami, vivo in Trentino ma sono bresciana di origine e lavoro in banca da ormai 21 anni.

La mia carriera è stata abbastanza variegata, quella vecchio stile in cui si iniziava facendo la gavetta in cassa e poi man mano si cresceva, fino a diventare direttore di filiale.

Nel 2018 mi sono resa conto che in tutti quegli anni in banca, di donne non ne avevo mai trovate. Mi son chiesta: come è possibile che non abbia mai incrociato una donna? Questo dubbio si è intensificato quando ho partecipato ad un evento al quale erano presenti diverse imprenditrici che, scoperto che lavoravo in banca, mi facevano tantissime domande.

Da quel momento ho avuto un’intuizione: ho iniziato a pensare che avrei potuto utilizzare i social per spiegare alle donne come entrare in banca, come accedere ad un mutuo o ad un finanziamento, come accedere a particolari garanzie e così via. Erano i primi anni che i social venivano utilizzati per la divulgazione; ma nel 2019, dopo aver studiato un bel po’, sono sbarcata sui social e da quel momento le mie giornate sono diventate un po’ più lunghe.

Qual è una tua abitudine giornaliera a cui non rinunci mai?

Con la banca e la divulgazione è difficile avere una routine perché è come se vivessi due vite, ma sicuramente all’alba dei 43 anni la cosa a cui non rinuncio è la skincare.

Lavori in banca da vent’anni: che impatto ha, secondo te, il modo in cui una donna si veste in questo settore, con il modo in cui si sente?

Da giovanissima mi ero accorta che la clientela mi prendeva meno sul serio quando andavo con la camicia o con un golfino rispetto a quando avevo la giacca. Da lì, la giacca è diventata la mia divisa. Questo tipo di abbigliamento più formale mi ha sempre aiutata, sia nel rapporto con la clientela che nella crescita professionale. Dopo 20 anni di carriera, mantengo sempre uno stile formale, ma indosso giacche con colori più sgargianti; o magari mi sbizzarrisco con treccine ai capelli. Un look classico, ma con un tocco più originale.

Parli di “soldi in parole povere”; che cos’è per te la realizzazione personale e che ruolo ha l’aspetto finanziario?

Sono in una fase “zen” della mia vita e questo mi ha portato a pensare che la realizzazione personale sia essere contenti di sé. Mi rende contenta poter affermare di aver dato il massimo, ma non necessariamente questo comporta una corresponsione di denaro.

Per me essere soddisfatte e contente di quello che si fa porta sempre dei risultati; magari non quelli che ci aspettiamo, ma l’importante è saper riconoscere anche le altre cose belle che ci arrivano e che non erano necessariamente l’obiettivo che si voleva raggiugere.

Essere contenti di ciò che si è fatto è il massimo della propria realizzazione.

Tre consigli in ambito di educazione finanziaria?

1) Il primo consiglio che voglio dare e che ha sconvolto molte persone è il teorema del cappotto, di cui parlo anche nel mio libro. Le persone cercavano di convincermi che un cappotto in cashmere, con un prezzo molto alto, era un investimento perché mi sarebbe durato una vita intera. In realtà un investimento è qualcosa che frutta denaro, mentre comprare un cappotto (o altro) è sempre una spesa. Il mio consiglio è di approcciarsi sempre a qualunque tipo di acquisto con un’ottica un po’ fiscale, cercare magari di togliere tutta la parte emotiva e del marketing e capire se ciò che vogliamo acquistare è qualcosa che ci serve davvero o se è solo un impulso del momento. Capire ciò è importantissimo, perché i soldi sono una risorsa limitata. Bisogna rapportarsi bene agli acquisti, sapendo che non saranno mai un investimento, ma una spesa. Infatti, quello che fa Drexcode, per me è fantastico perché ti permette di non acquistare capi che resteranno nell’armadio ad oltranza inutilizzati.

2) Il secondo consiglio è non puntate sempre a risparmiare. Uno degli insegnamenti che riscontro sempre online dai guru dei soldi è su come risparmiare. Ovviamente è più difficile ottenere un aumento o trovare più soldi, ma non è impossibile. Anche perché se si passa la vita a rimpicciolirsi solo per spendere di meno, arriverà un momento in cui questo non sarà più possibile. Il mio consiglio è: mentre cerchi di risparmiare punta anche a crescere.

3) Qualunque cosa ti sia successo nella vita o ti abbiano insegnato in famiglia: non avere paura dei soldi perché i soldi sono un mezzo. Sono come la bicicletta: ci sali sopra e da qui ti portano là. Cosa ne fai della bicicletta? Ti diverti e cadi durante il viaggio? Quello dipende da te, non è colpa della bicicletta; quindi, è molto importante staccare queste aspettative che si hanno sui soldi e viverli con serenità, perché più si vive con l’ansia e peggio si prendono le decisioni.

Parliamo di cambiamento: se potessi cambiare qualcosa del tuo settore cosa cambieresti? E cosa potrebbe fare la differenza per raggiungere questo cambiamento?

Lo renderei più inclusivo, non solo a parole. Io non sono l’unica donna nera che lavora in banca, ma molto probabilmente per un periodo di tempo lo sono stata. Oggigiorno iniziano ad esserci dei cambiamenti, ma di fatto il 90% dei prodotti si riferiscono ancora a uomini di mezza età bianchi; quello è il target principale. Ad esempio, una volta sono andata a un convegno e c’erano vari stand e in alcuni il calcio era ancora il gadget di riferimento!

Per me la banca non è un posto in cui lavori solo se sei un uomo, ma ci sono tanti ragazzi di varie estrazioni sociali che vorrebbero lavorarci e hanno le competenze per farlo. Vorrei che tutto questo fosse normalizzato: se sei una persona preparata, gioca la tua carta (anche le donne che hanno un po’ paura).

Come vedi il noleggio di abiti e quali sono secondo te i possibili vantaggi e svantaggi?

Il noleggio di abiti è una grandissima idea, soprattutto perché in Italia siamo un po’ indietro. Mi ricordo che già nell’iconica serie tv “Sex and the City” l’assistente di Carrie noleggiava le borse dei suoi designer preferiti!

Sicuramente è un settore in crescita: raramente un abito che si pensa possa essere un investimento (e quindi utilizzato più volte), verrà realmente riutilizzato. E magari nel frattempo cambia anche la nostra taglia! Il noleggio è quindi una soluzione smart, che permette di non spendere soldi e di non sprecare risorse.

 

Puoi seguire Ami sul suo profilo Instagram:
@PECUNIAMI

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