Quando la moda diventa sostenibile

Non è più solo un trend. La moda sostenibile che tutti pensavano fosse il solito trend passeggero, appannaggio dei radical chic, è arrivata e resterà nelle nostre vite per molto tempo. L’attenzione all’ambiente negli ultimi anni è, fortunatamente, cambiata. Tutti i nostri comportamenti stanno subendo lentamente una virata verso una visione più “green” e ormai ovunque leggiamo e ci viene detto che bisogna agire adesso, bisogna essere parte del cambiamento per lasciare dietro di noi un mondo abitabile, possibile e”umano”. La moda non poteva rimanere indifferente al tema della sostenibilità e da tempo, ormai, si sta muovendo per attuare tanti piccoli cambiamenti. Nel 2015 gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno emanato i Susteinable Development Goals, gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030 e che riguardano anche il settore moda. Pensiamo spesso, sbagliando, che la moda non possa avere un grande impatto sulla sostenibilità, ma se solo ci sforziamo di immaginarlo è impossibile non vedere il problema: moltiplicate il numero di persone al mondo per il numero di abiti che possiede e per il numero di abiti che nella sua vita avrà nell’armadio… Una infinità, no?

#1

I BRAND ETICI

Alcuni brand sono arrivati in anticipo e già da tempo fanno della sostenibilità la loro bandiera. La più famosa di tutte resta Stella McCartney che già al momento della creazione del brand nel 1997 aveva messo al bando ogni sorta di pelle o pellicce. Completamente eco-friendly la McCartney usa solo cashmere rigenerato, cotone organico e viscosa proveniente da foreste sostenibili.

H&M, aveva iniziato già nel 2011 a muovere i passi per la sua linea CONSCIOUS per una offerta nuova ed interamente prodotta con materiali naturali ed ecosostenibili come il cotone organico, la lana rigenerata, poliestere riciclato ed il tencel: una fibra di ultima generazione prodotta a partire da alberi di eucalipto, dei quali viene impiegata la polpa di legno. Il tencel è la fibra cellulosa artificiale più eco-friendly del momento ed entro il 2030, dichiara la casa madre, tutta la produzione utilizzerà questo tipo di materiali.

Martine Jarlgaard e Honest By sono invece fra i brand che hanno fatto della trasparenza il loro marchio di fabbrica arrivando a tracciare l’intera filiera di produzione per rendere manifesto il loro impegno nella sostenibilità, non solo dei tessuti, ma evidenziando la cura ed il rispetto di tutto il settore e degli operai che lavorano alla filiera.

#2

IL GREEN CARPET

I red carpet sono sempre emozionanti per gli amanti della moda e proprio per questo è stato importantissimo per tutti, addetti ai lavori e non, assistere al primo green carpet, tenutosi nella storica Piazza della Scala di Milano (chiusa per l’occasione già dal pomeriggio) ed organizzato dalla Camera della Moda. Per la serata 1700 mq di green carpet con foglie e fiori ad ornare i palazzi, una installazione sonora che prevedeva un lievissimo cinguettare d’uccellini a sostituire il traffico consueto ed un arazzo di 70 metri a rivestire le colonne della Scala realizzato con oltre 300 kg di plastica riciclata ottenuta dalle bottiglie di uso comune. Importante anche la partecipazione delle star, anche loro sempre più attente al tema green. Fra le altre: Julianne Moore, Cate Blanchett, Sara Sampaio, Cindy Crawford, Amber Valletta e Alessandra Ambrosio.

#3

GREEN, ECO-FRIENDLY E POI?

Le fibre eco-friendly, la tracciabilità della filiera e le nuove normative per sedare l’avvento del fast fashion non possono bastare. E’ necessario l’impegno di tutti. Dobbiamo tutti abituarci ad un consumo intelligente come quello della condivisione promossa dalla sharing economy, di cui il noleggio di abiti fa parte. “Compra meglio, compra meno” diceva già tantissimi anni fa la stilista Vivienne Westwood ma oggi si può fare di più. Promuovere e diffondere il noleggio significa anche fare un passo in avanti e creare una società dove il possesso conta molto meno dell’esperienza, dove il circostante è capace di condizionare in positivo le azioni del singolo e dove ognuno di noi con coscienza può riuscire ad essere la migliore versione di se’ (senza rinunciare all’aspetto glamour, of course!).

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