Quel genio di Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent è considerato da tutti, e a buona ragione, uno dei più grandi stilisti mai vissuti. Il suo stile innato, la capacità di creare abiti senza tempo attuali in ogni decennio e la sua eleganza sono rimasti esempi da seguire per tutti i giovani designer che si affacciano alla professione. Ma chi era Yves Sain Laurent?

yves-1

Oggi il grande couturier nato nell’Algeria francese avrebbe compiuto 83 anni. Mancato dopo una lunga degenza, per un tumore al cervello, nella sua casa di Parigi la storia di Yves Saint Laurent sembra un grande romanzo fatto di personaggi unici, eventi magici, un talento innato e creazioni spettacolari. Già da ragazzino si racconta come Yves Saint Laurent avesse la passione per le bambole e si divertisse a creare abiti per la madre e per le sorelle. A soli 18 anni partì alla ricerca del successo e si iscrisse alla Camera Sindacale dell’Alta Moda a Parigi dove iniziò a riscuotere consenso ed assaggiare il successo.

Non tutti sanno che i primi passi da designer di alta moda di Yves Saint Laurent furono al fianco del maestro Christian Dior , ormai al termine della sua carriera. Fu l’editore di Vogue FranciaMichel De Brunhoff, a far accadere il miracolo presentando un giovanissimo e semi-sconosciuto Saint Laurent al grande maestro Dior. Un sodalizio che prese piede istantaneamente e dovuto in massima parte alla somiglianza fra i due grandi couturier: timidi, geniali, creativi ed innovativi. Dopo circa 3 anni di lavoro fianco a fianco, alla morte del maestro, fu naturale “promuovere” Yves Saint Laurent suo primo assistente alla guida di Christian Dior. Nel 1958 fu presentata al pubblico la prima sfilata di Dior firmata da Yves Saint Laurent che è stata vista da molti come un vero e proprio manjifesto di stile. Se infatti Christian Dior si era concentrato per tutta la vita sulla creazioni di abiti pensati per seguire la silhoutte femminile Yves Saint Laurent volle liberare il fisico femminile eliminando il punto vita ed i tessuti aderenti. Yves Saint Laurent presentò in quel momento la famosa “linea a trapezio”. Un anno intenso il 1958 che segna anche l’inizio della grande storia d’amore dello stilista con Pierre Bergè, conosciuto ad una cena organizzata dalla direttrice di Vogue Francia, e con il quale da quel momento in poi visse tutta la vita creando anche un sodalizio lavorativo.

Anni intensi che si concludono con la chiamata di Yves Saint Laurent a prestare la leva obbligatoria per partecipare alla guerra di indipendenza algerina. Dopo solo 20 giorni di servizio arrivò la notizia del suo licenziamento della Maison Dior ed iniziò un calvario psicologico e psicofisico. Infatti a causa del nonnismo militare e della sua fragile condizione psichica Yves Saint Laurent fu bene presto ricoverato nell’ospedale militare di Val-de-Grâce, dove venne sottoposto a cure psichiatriche con sedativi, psicofarmaci ed elettroshock. Saint Laurent raccontò molti anni dopo che riteneva questo periodo in ospedale nella sua giovinezza l’origine dei suoi problemi mentali e della sua dipendenza da droghe. Ritornato dal servizio militare Yves Saint Laurent citò in giudizio la maison Christian Dior per non aver rispettato i termini contrattuali e dalla vittoria ottenne i soldi necessari per aprire insieme a Pierre Bergè la linea che ancora oggi porta il suo nome.

yves-0
yves-2

Inizia così la storia dell’Yves Saint Laurent che conosciamo: quello capace di arrivare prima degli altri e stravolgere anno dopo anno tutti canoni della moda cui eravamo abituati. Fu il primo già negli anni ’60 a capire che la moda per essere parte della vita delle donne doveva prendere ispirazione dalla strada. Fu il primo a trasportare il blazer uomo ed i completi smoking nel guardaroba femminile (lo avrebbe poi fatto in seguito Giorgio Armani). Fu il primo ad introdurre nell’alta moda ispirazioni dalle altre arti, complice anche la sua passione colta e sfrenata per l’arte, con abiti ispirati alle stampe dei più grandi maestri dell’arte del novecento come Picasso, Mondrian, Andy Warhol e tanti altri. Suo anche il primato dell’introduzione di culture diverse da quella francese come ispirazione di abiti nuovi e dal taglio differente. Nella sua lunga carriera tantissime sono state le muse dalla prima Loulou de la Falaise, che divenne poi sua amica intima a Catherine Deneuve, poi Carla Bruni e l’ultima in ordine di tempo Letitia Casta, che diede corpo al vestito di fiori dell’ultima sfilata di Yves Saint Laurent.

Una storia bellissima, lunga e complessa che si complicò negli ultimi anni quando nel 1999 Gucci rilevò il marchio e commissionò al giovane stilista Tom Ford le collezioni del pret-a-porter relegando il fondatore della maison Yves Saint Laurent all’alta moda. Nel 2002 per le condizioni di salute precarie, la sempre crescente depressione e le critiche al suo lavoro, Yves Saint Laurent ritirò dalle scene lasciando anche l’haute couture. Quando nel 2004 Tom Ford lasciò la maison francese per creare il suo brand , Yves Saint Laurent dichiarò apertamente di esserne felice dopo «aver tanto sofferto per quello che ha fatto con il mio nome». Oggi la casa di moda, dopo la morte del suo fondatore e di Pierre Bergè ultimo ambasciatore della moda di Yves Saint Laurent è nelle mani di Anthony Vaccarello, già direttore creativo dal 2015 per le collezioni Versus Versace e cui spetta dopo Slimane il difficile compito di traghettare la Maison verso il “Saint Laurent” di domani.

Per approfondire, qualora capitaste a Parigi, non perdete l’occasione di visitare ilMusée Yves Saint Laurent Paris, che con le sue mostre temporanee e le istallazioni fisse saprà fornirvi tantissime notizie e curiosità sul famoso couturier!

selettore-lingue