milano fashion week FW23 day one

Milano Fashion Week Day One: parola d’ordine, seduzione

I riflettori puntati su Milano per l’avvio della Settimana della Moda illuminano uno scenario intriso di passione e desiderio. A volte in modo sottile e velato, a volte senza tanti giri di parole. È comunque assodato il fatto che la donna del prossimo Autunnoinverno, così come ci mostrano le passerelle, vorrà sedurre, stuzzicare, e conquistare.

Ad aprire le danze senza mezzi termini ci pensa Glenn Martens: Diesel sfila con capi di denim manipolato e destrutturato, con spruzzi di vernice, abiti in campioni leggeri e pezzi di maglieria stracciati, attorno a una montagna di migliaia di scatole di preservativi, il tutto accompagnato da una colonna sonora costellata di gemiti estatici.

Un linguaggio più romantico è quello di Antonio Marras, ancor meglio poetico. Con una collezione dedicata a Grazia Deledda, modelli e modelle mettono in scena il dualismo del fascino esercitato e della seduzione subita. Abiti da femme fatale intellettuali, maglie impreziosite da piume e cristalli, broccato e tulle non sono mancati allappello dello stilista.

Ci sfiora con delicatezza, come il tocco di un guanto di seta, lidea di seduzione raccontata da Kim Jones per Fendi. Sovrapposizioni asimmetriche, long dress fascinanti, gonne a pieghe, tocchi effetto lingerie, drappeggi e sconfinamenti continui di genere, il tutto avvolto nei toni del grigio e del panna, del nero e del blu profondo. Ma con dei tocchi, essenziali, di rosso carnale.

La solitamente eterea Alberta Ferretti mette in mostra il suo lato più nascosto, quello della dark lady. Il nero, onnipresente e deciso, è frastagliato da momenti di rosso passionale, intenso, sanguigno. Occhiali scuri da notte, lunghi guanti di pelle nera e velluto, trasparenze e scollature trasudano una sensualità condensata e raffinata.

Fili di perle che accarezzano la pelle nuda, e abbiamo già detto tutto. Si presentano così le borghesissime donne di Alessandro DellAcqua per N°21, e non solo: maglioncini sbottonati, tailleur striminziti, spalline che scivolano e cappotti indossati al contrario sopra la lingerie: anche qui cè, esplicitamente e piacevolmente, della seduzione.

Il concetto di seduzione è intrinsecamente legato alla storia del marchio, nel caso di Roberto Cavalli. Non è da meno, perciò, anche questa nuova collezione. Fausto Puglisi, direttore creativo, attinge allestetica hippie degli anni Settanta, in un tripudio di patchwork e pantaloni a zampa, stampe iconiche, denim e pelle wild.

Anche Etro attinge al filone degli anni Settanta, ma la sua idea di seduzione è meno convenzionale: Marco De Vicenzo mette in scena grossi abiti a balze, stivali alti fino alla coscia, molteplici rimandi folk. Fa una notevole ricerca profonda e dettagliata che sforna un ricchissimo archivio tessile, elemento chiave della collezione.
Tutto questo studio ci seduce e ci affascina a livello mentale, e non si può negare quindi che anche questa collezione risulti, per questo motivo, irresistibilmente sexy.

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