Paris Fashion Week: stupore e meraviglia

Accade spesso di rimanere a bocca aperta quando si prova una forte emozione: quel sentimento di stupore, che sia in senso positivo o negativo, ci rende sempre incapaci di proferir parola. È un po’ quello che ci sta accadendo seguendo la Paris Fashion Week, dedicata alle collezioni Autunno-inverno 2023/24. Un po’ per il trionfo dei grandi protagonisti della moda, un po’ per l’innovazione dei promettenti emergenti.

Partiamo subito con i Grandi immancabili, come Dior. Con la collezione Autunno-inverno 2023/24, Maria Grazia Chiuri ci presenta una donna che afferma “Non, je ne regrette rien”. Abiti che intrecciano, con resistenti fili metallici, i ricordi di Catherine, la sorella minore di Christian Dior, ispirazione della collezione. In breve, la storia di Catherine, coraggiosa ed eroica, la vede cambiare diversi campi di concentramento dopo essere stata arrestata nel 1994 per mano dei tedeschi, per poi riuscire infine a salvarsi dalla morte e ricominciare da capo vendendo fiori. Gli stessi fiori che tornano in passerella, su tessuti stropicciati, ribelli e vivi come lei e il suo ricordo.

Un’altra sfilata che lascia a bocca aperta è quella di Saint Laurent: Anthony Vaccarello sublima la sua idea di massima eleganza. È notturna, seduttiva e intrigante la sua donna, sicura di sé, che non teme di esprimere la sua femminilità attraverso un’eleganza sensuale. La collezione è interamente giocata sul power dressing anni ‘80 e sull’esasperazione sartoriale di gessati, codici maschili e spalle XXL. Al rigore geometrico dei blazer e dei maxi cappotti si contrappongono l’impalpabilità delle bluse, semitrasparenti e in satin, i top effetto lingerie e quelli in chiffon con le maxi code a strascico, che arrivano a sfiorare la passerella (e il nostro cuore).

Stupisce anche il ritorno alle origini di Balmain, con la ripresa dei vestiti disegnati da Pierre Balmain: Olivier Rousteing ne studia le silhouette, e le fa sue. Quella che vediamo in passerella è una Jolie Madame, nome che divenne identificativo per lo stile di Balmain negli anni ’50. Rousteing lascia indietro la sua solita sexiness proponendo una donna più classica ma sempre contemporanea: copricapi inconfondibili, incroci di tessuti, spalle lasciate libere, il peplo che segna la vita, spalline larghe e gonne a ruota. “L’eredità continua”, come afferma sui social Rousteing, ed è la protagonista indiscussa di questa collezione Autunno-inverno 23/24.

Il picco massimo di contemporaneità lo raggiunge Courrèges. Ispiratosi letteralmente al telefono e alla sua presenza nelle nostre vite, Nicolas Di Felice mette in scena uno show tra nubi fitte di vapore, facendo sfilare le modelle in mezzo a una sorta di nebbia urbana, come se fossero realmente per strada. Indossano cappotti cocoon, felpe con cappuccio e giacche in pelle, di lana a quadretti e di tipica plastica verniciata di Courrèges, il tutto costellato da specchi. I capi sono attraversati da spacchi verticali, da cui spuntano le braccia con cui poter tenere più comodamente il telefono in mano, cosa che le modelle fanno per davvero.

Last but not least, anche tra i designer più emergenti alcuni momenti ci hanno lasciato senza parole.

Come nel caso di Anrealage, che ha posizionato dei modelli con capi apparentemente bianchi di fronte a particolari tubi. Questi, scorrendo lungo i vestiti, emettevano raggi UV. Il risultato? I capi improvvisamente cambiavano, rivelando motivi e colori nascosti.

Nel caso di Heliot Emil, invece, abbiamo visto sfilare un modello mentre andava a fuoco. Nulla di grave, tutto programmato. Così anche la Paris Fashion Week, appena iniziata, ha già incendiato i nostri cuori e i nostri animi.

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